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3 Marzo 2010

Visore View-Master Sawyer’s…molto più di un vecchio gioco

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Visore View-Maste Sawyer's

E’ un po’ che non parliamo di giocattoli…. e quindi mi sono guardato in torno… e ho trovato una cosa che parecchio tempo fa avevo aquistato in un mercatino….. 

A dire il vero, il primo pensiero quando l’ho visto è andato ai miei nipotini, e non ho pensato che avevo tra le mani si un giocattolo, ma anche un pezzo di storia della fotografia….e soprattutto della fotografia 3D. 

Stiamo parlando del visore View-Master, sistema di visione stereoscopica inventato da William Gruber e commercializzato per prima dalla Sawyer’s Photographic Service nel 1938. 

Il visore View-Master è costituito da due binocolini dotati di lenti, che permettono di mettere a fuoco a una breve distanza coppie di diapositive montate su appositi dischetti. I dischetti vengono inseriti in un alloggiamento caricandoli comodamente dall’alto (a differenza dei primi due modelli Sawyer’s), mentre una leva di avanzamento consente di passare alla coppia di diapositive successiva. 

 

Questi “slides” erano venduti in buste separate, ciascuna contenente tre dischi da 7 fotografie, per un totale di 21 immagini 3D e a colori. È proprio il numero di coppie dispari, che permette al visore di mostrare sempre e soltanto
le sette coppie “diritte”: saltando due diapositive ad ogni scatto, impedisce infatti di visionare le stesse diapositive “a testa in giù”.
Interrogato a tal proposito sul perché sia stato scelto il numero di 7 coppie, William Gruber rispose che semplicemente era il numero dispari di coppie di immagini alla distanza oculare, che potevano stare in un dischetto. 

Visore View-Maste Sawyer's

L’illuminazione viene normalmente fornita da un diffusore opaco, che permette alla luce naturale di retroilluminare le diapositive. Molto più raramente i visori sono dotati di illuminazione 

 autonoma, alimentata da una batteria o da alimentazione di rete. Questo tipo di sistema ottico, congiuntamente alle immagini riprodotte su diapositive, permette una ottimale illusione ottica di profondità tridimensionale. 

I primi visori prodotti dalla Sawyer’s rimangono attualmente tra i più apprezzati dai collezionisti per il design e anche perché permettono una visione ottimale delle diapositive. Prodotti per la maggior parte in bachelite marrone o nera, i primi modelli presentano meccaniche interne in metallo. Solo nel 1958 la Sawyer’s rimpiazzerà la bachelite, come materiale di produzione dei propri visori, con una nuova plastica. 

I View Master erano, in sostanza, visori solitamente binoculari, in grado di riprodurre immagini a tre dimensioni grazie all’ausilio di adeguati dischetti da inserire al proprio interno. Quindi, era sufficiente porre il visore verso una qualsiasi fonte luminosa e abbassare l’apposita  levetta per visualizzare la scena successiva. Le diapositive erano varie e raffiguranti diversi soggetti. Potevano rappresentare paesaggi o animali, telefilm o storie con protagonisti più o meno famosi, come ad esempio i personaggi della Disney ( Negli anni 50 il View Master ottiene i diritti per produrre immagini tratte dai cartoni animati Disney ) . 

Sebbene le origini delle tecniche stereoscopiche risalgano a tempi ben più antichi, è a partire dagli anni ‘60 che si diffondono nel nostro paese i primi visori 3D, specie commercializzati come “semplici” giocattoli. Fra questi, il View Master conquista un posto d’onore grazie anche al suo ottimo successo commerciale: si stima che, durante il secolo scorso, siano stati circa 100 milioni i prodotti venduti e più di un miliardo di apposite slides.
Erede dello stereoscopio di Brewster e di Holmes, il View Master ne simulava persino la forma e il design oltre alla dinamica di funzionamento. 

I primi esperimenti stereoscopici in realtà, risalgono alla prima metà dell’ottocento; in quegli anni sir Charles Wheatstone affianca coppie di disegni simili tra loro e le visualizza con un sistema di specchi e prismi di sua invenzione; è lo Stereoscope brevettato nel 1838

Nello stesso anno presenta alla Royal Society di Londra il primo stereoscopio che riceve una fredda accoglienza, dovuta alla complessità del meccanismo.
Nel 1849 sir David Brewster, il padre del caleidoscopio, realizza e brevetta un particolare binocolo che permette di vedere fotografie scattate con una fotocamera binoculare posta all’altro lato dell’apparecchio. 

Nel 1858 lo stereoscopio di Brewster viene presentato all’Esposizione Universale di Londra, suscitando l’interesse della regina Vittoria. Sull’onda del successo aziende francesi e statunitensi iniziarono a produrre in serie lo stereoscopio di Brewster che divenne particolarmente diffuso presso la borghesia europea e americana. 

Col tempo alle fotografie in bianco e nero si affiancheranno fotografie colorate a mano e stampe su lastra di vetro (delle vere e proprie diapositive ante litteram), per regalare maggiore profondità alle immagini stereoscopiche.
La statunitense Tru-Vue Company di Rock Island contribuì fortemente a diffondere la stereoscopia a livello popolare con un visore 3d che utilizzava rullini di pellicola 35mm in bianco e nero. 

La maggior diffusione del video 3d si ha nel 1938 ; la Sawyer’s di Portland, commercializza l’invenzione di William Gruber, un bizzarro riparatore di pianoforti tedesco: è il visore stereoscopico View-Master. 

Visore View-Maste Sawyer's

 

Passato poi ad altre ditte produttrici, è attualmente distribuito dalla Fisher-Price, sussidiaria della Mattel.
Nato infatti in un primo tempo come ausilio ottico per l’intrattenimento delle famiglie americane presentando panorami degli Stati Uniti e successivamente dei paesi di influenza NATO, in un secondo tempo si è trasformato in un vero e proprio giocattolo destinato all’infanzia. 

Ma chi era Wilhelm Gruber ??  Questi era un riparatore di pianoforti tedesco e appassionato di fotografia che dalla Repubblica di Weimar emigrò negli Stati Uniti durante gli anni venti e per un caso fortuito finì a Portland nell’Oregon. Naturalizzato americano e cambiato il proprio nome in William, Gruber, poliedrico e creativo inventore appassionato delle cose più disparate, dalla micologia alle automobili, progettò un sistema stereoscopico che utilizzava un dischetto di cartone come supporto per una coppia di 7 diapositive a colori e un comodo visore che ne permetteva lo scorrimento continuo al suo interno.
Nel 1938, durante una visita alle Oregon Caves, William Gruber ebbe l’occasione di incontrare Harold Graves, dal 1926 direttore della Sawyer’s Photographic Service di Portland, a cui presentò la sua invenzione. Graves decise di produrre e commercializzare il visore stereo
progettato da Gruber, entrando in società con lui. 

La Sawyer’s Photographic Service era una ditta fondata nel 1911 specializzata nella produzione di cartoline paesaggistiche ritraenti panorami dei luoghi più suggestivi del territorio statunitense. Nel 1939 il primo View-Master Model A fu presentato alla Fiera mondiale di New York.
Il primo utilizzo dell’invenzione di Gruber fu come supporto per la diffusione di immagini panoramiche riprese con la tecnica della fotografia stereo. Ben presto la Sawyer’s abbandonò la produzione di cartoline illustrate per concentrarsi unicamente sul proprio visore stereo. 

Solo negli anni cinquanta la Sawyer’s comincerà a produrre dischetti con soggetti a tema di intrattenimento (film, telefilm) o destinati all’infanzia (fiabe con diorami o set di dischetti educativi). 

Durante la seconda guerra mondiale, dal 1942 al 1945, l’esercito statunitense utilizzò il View-Master per l’addestramento dei suoi piloti, acquistando 100.000 visori e 6 milioni di dischetti, che commissionò alla Sawyer’s con soggetti strategici.
Nel 1951 la Sawyer’s acquisì il sistema rivale Tru-Vue e con esso la licenza per poter commercializzare soggetti di proprietà di Walt Disney.
La produzione di schede Tru-Vue (Tru-Vue cards) continuò per diversi anni sotto marchio Sawyer’s, utilizzando i medesimi set prodotti per View-Master.
I set Tru-Vue Sawyer’s consistevano infatti di 7 copie di diapositive cadauno montati su schede rettangolari. 

Nel 1952 venne prodotta la linea View-Master Personal, comprendente una stereocamera 35mm, una fustella per ritagliare le diapositive da montare su appositi dischetti vuoti, per poter così creare i propri dischetti view-master “personal” con immagini scattate amatorialmente. 

Nel 1966 il sistema View-Master viene acquisito dalla General Aniline & Film Corporation (GAF) che lo trasformerà ulteriormente, indirizzandolo verso un pubblico esclusivamente infantile. 

Tra la fine degli anni settanta e l’inizio degli anni ottanta il celebre visore stereoscopico entra in un periodo di forte crisi, dovuto certamente all’entrata in scena dei videogiochi, causa della crisi di molti altri giocattoli “tradizionali”. Il fenomeno provocherà la chiusura di altre storiche
case di giocattoli, come ad esempio la Mego. 

In pochi anni il marchio passa di mano in mano venendo rivenduto da una compagnia all’altra, contemporaneamente ad un declino delle vendite.
Nel 1981, la GAF decide di liquidare per 24 milioni di dollari il marchio vendendolo ad Arnold Thaler. Il nome viene modificato in View-Master International Group (VMI), tuttavia presto il marchio passerà nuovamente di mano. Solo tre anni dopo, nel 1984, Thaler lo rivende alla Ideal Toy Company, che modifica il nome in View-Master Ideal Group. Nel 1989 un nuovo passaggio di proprietà lo porta nelle mani della Tyco Toys. 

Nel 1997 la Mattel assorbe la Tyco Toys e il marchio View-Master viene messo in produzione per conto della sussidiaria Fisher-Price, con la quale la Mattel si era fusa nel 1993. 

La diffusione nel nostro paese del View-Master, completo di set di dischetti in italiano, è avvenuta grazie alla View-Master europea (con sede in Belgio), nel periodo di massima diffusione del visore stereoscopico tra gli anni cinquanta e gli anni settanta, per tutto il periodo in cui il marchio è stato di proprietà della Sawyer’s e della GAF. 

Visore View-Maste Sawyer's

 

Con il declino negli anni ottanta, il View-Master sparì dagli scaffali di giocattoli italiani. Oggi, pur essendo ancora in produzione negli Stati Uniti, viene infatti considerato un giocattolo del passato. 

I modelli in tutti gli anni di commercializzazioni furono molteplici : 

Il primo modello prodotto su progetto di William Gruber, fu il Model A ( dal 1938 al 1944) : in plastica Tenite Kodak .
Il successivo Model B (1944-1947) venne costruito nella più rigida bachelite nera, ovviando così ai problemi di deformazione.
Questi primi due modelli erano di forma circolare ed era necessario aprirli per poter inserire il dischetto al loro interno, operazione al quanto scomoda.
Probabilmente il più popolare visore prodotto dalla Sawyer’s fu il Model C : forma quadrata, con inserimento del dischetto dall’alto, così da non dover più aprire lo stesso visore. Il Model C era prodotto in bachelite nera o, molto più raramente, marrone.
Il Model D (1955-1972), in bachelite nera, è il primo visore a presentare una messa a fuoco regolabile, un maggiore ingrandimento delle diapositivee per questo un’ottima visione grazie anche alle grandi e luminose lenti montate. Dotato di una illuminazione autonoma, a batterie o a corrente di rete, è il visore View-Master che garantisce in assoluto la migliore visione delle diapositive ed è perciò considerato la “Rolls Royce” dei View-Master.
Il Model E (1955-1961), comunemente prodotto in bachelite marrone, presentava una slot per introdurre i dischetti a forma di “V”, che ne ingentiliva il design rendendolo il visore esteticamente più affascinante.
Per il Model C e per il Model E furono prodotti due accessori esterni che permettevano di retroilluminare autonomamente le diapositive grazie ad una lampada alimentata a batterie.
Il Model F (1959-1966) fu il secondo visore prodotto dalla Sawyer’s completo di retroilluminazione autonoma, in bachelite marrone e consente un buon ingrandimento della immagini.
Tra i più diffusi visori View-Master il Model G (1959-1977) è certamente il più popolare. Fu il primo visore costruito in plastica leggera dalla Sawyer’s, e prodotto in svariati colori: inizialmente beige, viene poi commercializzato in rosso dalla GAF, ma ne esistono numerose
altre varianti tra le quali blu o bianco. Nel 1976 di questo modello la GAF ne realizzerà una versione bianca e rossa, per commemorare il bicentenario della Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti.
Versione GAF rossa del visore Model G.La GAF continuerà a commercializzare alcuni visori della Sawyer’s, ma comincerà a sostituire i vecchi colori tipici della Sayer’s con lo standard GAF rosso, come avventuo con il Model G. Il Model F (1966 – 1981) sarà il primo visore interamente GAF: dotato di retroilluminazione indipendente alimentata a batteria, mantiene ancora il color beige tipico della Saywer’s, e viene distribuito in due varianti: quella europea, prodotta in Belgio, di forma quadrata, e quella statunitense, nelle varianti beige e azzurra, di forma arrotondata.
Nel 1970 la GAF introduce il Talking View-Master (“View-Master parlante”), che permette di ascoltare le storie rappresentate sui dischetti, incise su di un microsolco trasparente agganciato al dischetto: avanzando l’immagine, si passa ad ascoltare la traccia successiva. Il visore risulta più grande, sviluppato da un Model G, al quale somiglia nella parte superiore, con la parte inferiore allungata e contenente l’altoparlante e il meccanismo per la riproduzione audio.
Il Model H (1966 – 1981) è il terzo visore retroilluminato prodotto nella storia del View-Master. Viene prodotto in due versioni differente, ma che entrambe vengono chiamate Model H: arrotondato in basso, fabbricato negli Stati Uniti, a forma quadrata, fabbricato in Belgio.
Il Model J (1975 – 1994) venne fabbricato per un lungo periodo solamente in Belgio, rimanendo in produzione nonostante gli svariati passaggi di proprietà del marchio View-Master, per quasi vent’anni. Il colore principale è il rosso, ma innumerevoli varianti di colore ne furono prodotte.
Assieme al Model G, il Model J (detto anche Model 10 per ovviare a possibili fraintendimenti sul tipo di modello nelle comunicazioni tra Stati Uniti ed Europa) è sicuramente tra i visori più diffusi e conosciuti da chi ha giocato con il View-Master.
Il Model K, conosciuto anche come “Model 11″ o “Space Viewer”, è tra i visori GAF certamente il più affascinante dal punto di vista del design e il più ricercato dai collezionisti. Di forma sferica, il diffusore posteriore ricorda vagamente il casco degli astronauti e le forme sferiche tanto
di moda nella fantascienza del periodo, da cui il nome “Space Viewer”. Fu diffuso nei colori tipici del design dell’epoca: rosso, arancione e nero.
Il Model L (1977 – 2000), l’ultimo prodotto dalla GAF, rimarrà in produzione per 23 anni, passando ai successivi proprietari fino alla Mattel e sarà il più diffuso visore View-Master degli anni novanta. Tuttavia, rispetto ai visori precedenti, è il primo a presentare alcune deficienze nella visione delle diapositive, quali una peggiore messa a fuoco e una lieve distorsione delle immagini. 

Visore View-Maste Sawyer's

 

I successivi proprietari del marchio View-Master hanno continuato a produrre per lo più i principali e più economici visori introdotti dalla GAF, quali il Model G ed il Model L. Poche e poco significative innovazioni sono state introdotte nella fabbricazione dei nuovi visori.
A metà anni ottanta la VMI introduce il Model M (1986 – 1990). Questo visore rappresenta un curioso tentativo di rinnovare il design del visore dandogli un’impronta più moderna. Lo identifica l’enorme tasto giallo utilizzato per l’avanzamento dei dischetti che gli vale il soprannome di “Push Button Viewer”. Tuttavia sparirà rapidamente dalla produzione anche a causa di un difetto di fabbricazione che oscura parte delle diapositive.
Il Model N (1992 – 1998), prodotto dalla Tyco Toys, a quanto pare è l’unico ad essere dotato di una doppia illuminazione: quella tradizionale tramite il diffusore posteriore e autonoma, grazie ad una coppia di batterie AAA.
Tra gli anni ottanta e novanta, vengono prodotti svariati “Face Viewer”, ovvero visori dotati di una maschera riproducente la faccia del personaggio protagonista del set di dischetti forniti in dotazione. Si tratta in tutti i casi di maschere montate sul tradizionale Model L.
Nel 1997 la Tyco Toys propone una nuova versione digitale del Talking View-Master, il visore incorpora una pellicola contenente le diapositive e un microchip in cui sono registrati i suoni. Purtroppo questo tipo di visore non permette di sostituire il soggetto.
Negli anni successivi al 2000 la Mattel introdurrà alcuni nuovi modelli, tra questi un visore con alloggiamento orizzontale del dischetto (il Model O) che permette la visione corretta attraverso specchietti montati a 45°, e il classico visore Fisher-Price, denominato Virtual View-Master. 

I soggetti dei dischetti sono i più disparati, coprendo praticamente l’intero scibile umano (la View-Master di Portland non ha mai prodotto soggetti erotici, tuttavia ne esistono prodotti dai suoi imitatori). I primi soggetti pubblicati dalla Sawyer’s ritraevano panorami e città statunitensi e messicani, e i dischetti venivano venduti singolarmente.
Dalla fine della II Guerra Mondiale, la Sawyer’s aggiunse anche panorami di paesi coinvolti direttamente negli scontri bellici: Giappone, Francia, Italia, Regno Unito, Germania, Austria, eccetera. E altri paesi europei esterni al blocco sovietico, quali Spagna o Svizzera. 

Nello stesso periodo furono realizzati anche i primi soggetti destinati ad un pubblico infantile: fiabe realizzate attraverso la tecnica dei diorami. Altri soggetti coinvolgevano attori o soggetti pubblicitari, ma dischetti per View-Master furono utilizzati anche per pubblicizzare l’uscita di film a 3-D, il caso più celebre è sicuramente quello de Il mostro della laguna nera diretto da Jack Arnold. 

Negli anni cinquanta la Sawyer’s cominciò a raggruppare i suoi dischetti per soggetti similari a gruppi di 3, i View-Master reel set, proponendo sempre più spesso vere e proprie storie raccolte in bustine e corredate di un libretto narrativo. Con il passaggio alla GAF questi soggetti divennero preponderanti, e al catalogo furono aggiunte via via sempre più storie per ragazzi tratti da film, telefilm, cartoni animati, ispirati a giocattoli (con storie che vede protagonista la bambola Barbie) o nuove fiabe. 

Negli anni settanta furono messi fuori catalogo i vecchi soggetti paesaggistici, introducendone sempre meno di nuovi, facendo diventare il View-Master un “giocattolo” destinato al solo pubblico infantile. 

Nell’attuale catalogo Mattel/Fisher-Price i soggetti sono quasi esclusivamente tratti da film di animazione della Walt Disney Pictures o che hanno come protagonisti personaggi dei giocattoli Mattel.
Tuttavia a tutt’oggi vengono venduti, esclusivamente negli Stati Uniti, anche soggetti paesaggistici, in prossimità di località di interesse turistico, come ad esempio il set dedicato a Graceland, la dimora di Elvis Presley a Memphis nel Tennessee. 

Recentemente la Mattel ha annunciato che dal dicembre 2008 ha messo definitivamente fuori produzione tutti i soggetti paesaggistici. 

I sistemi di visione stereoscopica su diapositiva a colori o in bianco e nero, sono un ausilio tipico del XX secolo, il View-Master fu preceduto in questo dal Tru-Vue, ma molti altri visori, influenzati dai due concorrenti statunitensi, furono immessi sul mercato a partire dagli anni quaranta. 

La pellicola diapositiva utilizzata dalla Sawyer’s per la realizzazione dei dischetti del View-Master è quella prodotta dalla Kodak, combinata al buon processo di sviluppo utilizzato, permette di godere dei colori originali dei dischetti View-Master a tutt’oggi. Nel 1977 però la GAF impose l’utilizzo delle proprie pellicole nella produzione dei dischetti View-Master. Le pellicole, purtroppo, di qualità inferiore, invecchiando mostrano una dominante rosso-magenta, che ne inficia il valore collezionistico oltre alla qualità visiva. 

Addio tridimensionale…… da alcune notizie, apprendo che la ditta Fisher-Price ha deciso di non produrre più il View-Master. 

Una “piccola” decisione capace tuttavia di costringere all’estinzione un giocattolo che molti commentatori definirebbero “di culto”…. e con esso molti ricordi e sogni…. 

Visore View-Maste Sawyer's

 

  1. Buongiorno,
    io posseggo il modello h in begie. Era di mia madre. Ho ancora la scatola anche se rovinate e alcuni dischi.
    Qual’è attualmente il suo valore? Mi convine conservarli?
    grazie.
    Silvia

    Comment by silvia — 29 Gennaio 2015 @ 11:24
  2. Scusi, mi correggo il modello è il G

    Comment by silvia — 29 Gennaio 2015 @ 11:27
  3. Salve a tutti. Più che un gioco, è un oggetto indimenticabile e a mio parere straordinario. Leggo che Mattel e Google starebbero per riportare in vita il view master, al costo di 30$.

    (http://vitadigitale.corriere.it/2015/02/16/mattel-e-google-il-ritorno-del-view-master/)

    Il Valore attuale dei vecchi modelli dipende da venditore. Io l’ho appena comprato a 19€, usato, con tre dischetti…per nostalgia!
    Saluti, Claudio

    Comment by Claudio — 13 Marzo 2015 @ 10:48

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