21 Gennaio 2010
Tags: acido, acqua distillata, carbone, Grenet, pila, Poggendorff, solforico

Pila di Grenet
Pila a bicromato di potassio, ideata dal tedesco Johann Christian Poggendorff (1796-1877) nel 1842, porta il nome di Grenet che nel 1856 le diede la disposizione che poi ha conservato.
Con questa invenzione si sostituisce l’acido nitrico (presente nel la antecedente pila di Grove-Bunsen) con l’acido cromico, evitando in tal modo l’inconveniente dello sviluppo di vapori nitrosi.
È costituita da un recipiente di vetro che ha la forma di una bottiglia sferica a collo largo e alto ed è riempita, per circa metà della sua capienza, con un liquido che, secondo le prescrizioni di Poggendorff, si ottiene sciogliendo, in 100 parti in peso d’acqua distillata, 17 parti di bicromato di potassio in polvere e poi 22 di acido solforico.
Secondo Grenet invece le percentuali in peso devono essere rispettivamente: 100, 10 e 30; ma molte altre composizioni sono state suggerite e usate.
L’acido solforico è il liquido attivo, la cui reazione con lo zinco fornisce l’energia necessaria al funzionamento della pila, il bicromato di potassio è l’ossidante che agisce come depolarizzante.
Si tratta di un dispositivo ad un solo conduttore di seconda classe, cioè di una pila in cui la soluzione elettrolitica è una sola, come accade nella pila di Volta (Vecchie pile a colonna) e nelle pile che ne sono un’evoluzione migliorativa (pila a trogoli, di Wollaston e Münch).
È una pila irreversibile per correnti piuttosto forti e di breve durata.

Pila di Grenet
Nella bottiglia, contenente una soluzione acquosa di bicromato di potassio con acido solforico e bicromato (more…)
20 Gennaio 2010
Tags: Boyle, brevetto, cuocere, Denis Papin, Duromatic, energie alternative, Markus Antonietti, pent press, pentola a pressione, pentola del carbone, pressure cooking, Silit

Pentola a Pressione - Pressure Cooking
Pressure Cooking o Pent Press o Pentola a Pressione……… e curiosità su energie alternative.
A suo tempo ho acquistato questa pentola a pressione. Un po per la compattezza della stessa, un po perchè il design mi ricordava una parte di un disco volante che io e molte altre persone a suo tempo abbiamo visto ( certo, ci sono un sacco di spiegazioni scientifiche che possono giustificare quella strana cosa che ho visto, e qualcuno può pensare che sia un po’ svitato, ma agli interessati posso fornire qualche dettaglio in più… erano gli anni 1963-65 – Vedi articoli di giornale dell’epoca ). Ma quella è un’altra storia….
All’interno di questa pentola, ho trovato il libretto di istruzioni e delle ricette di marmellata di arance (oranges) e un librettino del tempo d’istruzioni : come conservare confetture di frutta in bottiglie di vetro. Spero vi faccia
cosa gradita fornirvi la documentazione.

Pentola a Pressione - Pressure Cooking
Il brevetto risale all’anno 1932 come potete vedere dalla documentazione, ma la pentola presumo sia di un modello del 1950.La pentola a pressione è un utensile da cucina che permette una cottura accelerata grazie alle alte temperature e pressione che possono generarsi al suo interno.L’introduzione di questo sistema è da attribuire a prototipi dell’inventore francese Denis Papin. La pentola a pressione, se ben utilizzata, consente di cuocere in meno tempo, mantenendo le proprietà organolettiche e vitaminiche dei cibi.
La bontà di una pietanza non dipende soltanto dalla qualità degli ingredienti e dei condimenti, ma anche dal tipo di cottura. Così con la pentola a pressione è possibile preparare dalle patate ai cereali, passando per le verdure, mantenendone intatto il sapore, profumo e consistenza, senza l’aggiunta di grassi vegetali e animali, come brodi, olio e riducendo le dosi di sale. Nel 1679, In Inghilterra, il francese Denis Papin, sotto la protezione dello scienziato R. Boyle, ideò la prima pentola a pressione, la cui peculiare caratteristica fu (more…)
19 Gennaio 2010
Tags: antico, appuntalapis, Bleistifischarf, copiativa, elezioni, Gull & Harberck, lametta, manovella, matita, referendum, temperamatite

Antico Temperamatite a Manovella
Temperamatite in ferro in uso negli anni 30/60 negli uffici pubblici e scuole di fabbricazione tedesca : Bleistifischarf maschine Gull & Harberck Hamburg “Jupiter 1″.
Il temperamatite o “appuntalapis” detto anche temperino.
Negli anni addietro negli uffici pubblici, quali i tribunali, registro, catasto, scuole ecc. si usavano per vari usi le matite ( “lapis” ) e particolarmente le matite copiative blu o rosse.
I vecchi alunni come me, che hanno passato la cinquantina, ricorderanno quei brutti segni rossi o blu fatti dalla maestra/o con le matite copiative, nella correzione dei nostri compiti fatti a casa o a scuola. Ebbene nell’atrio dell’ufficio e della scuola c’era una scrivania e l’uscere o il bidello aveva a disposizione una macchinetta simile a quella fotografata (temperamatite) un po’ voluminosa, ma molto pratica per fare le punte alle suddette matite.

I Segni della Maestra
Anche qualche studio tecnico di disegnatori o geometri si era procurato questo temperamatite per impiegare meno tempo a fare la punta alle matite. Si usava anche quello a lametta, piccolino economico , e tradizionale ma si impiegava troppo tempo e si doveva
prestare maggiore attenzione a non rompere la punta.
Una matita copiativa è una speciale matita il cui segno è indelebile o quantomeno difficilmente cancellabile.
La matita normale ha la mina di sola grafite, mentre quella copiativa contiene anche coloranti derivati dall’anilina e dei pigmenti solubili in acqua. La matita copiativa può essere cancellata (more…)
18 Gennaio 2010
Tags: animale, bachelite, bilancia, goligan, metro, Stamm, zootecnica

Metro "Pesa Suini"
Curioso metro in bachelite ( Vedi Post ) con misura per l’industria zootecnica.
Riavvolgibile a molla prodotto dall’industria svizzera anni 1950-60.
Marca STAMM GOLIGAN
Da un lato riporta il tradizionale metro decimale ( lunghezza 2,50 mt ) dall’altro lato riporta le misure in cm della circonferenza del bestiame morto ( in questo caso suini ) a cui dovrebbe corrisponde un certo peso in kg ( naturalmente approssimativo ).
In questo modo si poteva pesare l’animale velocemente senza disporre di pese.
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Tags: bachelite, brevetto, doccia, pericolo, Sait, Simplex

Brevetto Doccia Simplex Sait
Doccia Termoelettrica Automatica
Modello Brevettato SIMPLEX SAIT MILANO
N 58045 V. 220 WATT 3000
Presumo che il brevetto sia stato depositato anni 1950/60 non ho storia della medesima, benvenuto chi ha informazioni al riguardo.
Perchè l’ho acquistata?
Ho fatto queste considerazioni: la prima è che la doccia ha il coperchio della resistenza, il pomello della la maniglia di commutazione, ed il frutto portacollegamenti elettrici e commutazione acqua calda e fredda tutti in bachelite (vedi Post ).
La seconda è perchè nella mia esperienza da perito elettrotecnico ho notato una elevata pericolosità della stessa nell’uso. Pertanto ha suscitato la mia curiosità come oggetto da collezionare, e da considerare che non sempre gli avi prevedevano i pericoli. ”Solo l’esperienza ela conoscenza del passato, fa progredire l’uomo nel futuro”.

Brevetto Doccia Simplex Sait
Primo pericolo : i fili di collegamento troppo sottili per la resistenza (more…)
17 Gennaio 2010
Tags: centralino, Ericsson, F.a.t.m.e., Fatme, fonia, telefonico

Antico Centralino Fatme Ericsson
Centralino in legno anni 1940/1950
Centralino Fatme Ericsson F. A. T. M. E. : Fabbrica Apparecchi Telefonici e Materiale Elettrico
Brevetti Ericsson –
Azienda romana che ha svolto un ruolo fondamentale in Italia nel campo della fonia.
Linee esterne : 3 + 3
Interne : 20

Centralino Fatme Ericsson
Notare la cornetta con interruttore di contatto rapido per connettere e (more…)
15 Gennaio 2010
Tags: Edison, fonografo, grafofono, grammofono, Thomas
Vedi anche articolo con Storia del Fonografo e Grammofono
Circa trent’anni dopo l’invenzione del telegrafo, Edison era riuscito nel 1877 a realizzare un ripetitore telegrafico in grado di incidere i punti e le linee del codice morse, su un disco, disegnando una traccia a spirale con una piccola punta, in modo che uno stesso messaggio potesse essere ripetuto più volte senza l’intervento dell’operatore.

Fonografo di Edison
Il 17 luglio dello stesso anno egli si accorse che se il disco ruotava ad una velocità sufficientemente alta, la puntina emetteva vibrazioni che ricordavano il timbro della voce umana.
Fu l’idea che fece accendere nell’inventore il desiderio di applicare un principio simile per poter registrare la voce umana.

Il Fonografo di Edison
Edison annunciò l’invenzione del fonografo il 21 novembre. Il primo schizzo del Fonografo apparso sui diari di Edison risale al 12 agosto 1877 e il 6 dicembre dello stesso anno ne diede una dimostrazione pratica ai propri collaboratori.
Essi si trovavano di fronte ad un oggetto costituito da un rullo di ottone (cilindro fonografico) di circa 10 cm di diametro e di lunghezza, sostenuto da un asse filettato. Sul cilindro era tracciato un solco a spirale di 2,5 mm di larghezza e la superficie del cilindro era ricoperta da un foglio di stagnola. Durante la registrazione, il cilindro ruotava e la stagnola veniva sfiorata dalla puntina collegata alla membrana vibrante. La puntina, seguendo le oscillazioni della membrana, incideva una traccia (more…)
14 Gennaio 2010
Tags: Cassa di Risparmio di Verona Vicenza Belluno, contamonete, contasoldi, Hans Brose, lira, monete, musina, salvadanaio, vecchia

- Macchina Contasoldi
Geldzahlmaschinen Fabrik Hans Brose – Berlino N. 2007
Che bella macchina ho trovato nei mercatini : una macchina Contamonete di fabbricazione tedesca.
Nei miei ricordi mi porta quando avevo 12 o 13 anni e cominciavo ad accumulare qualche mancietta e mia madre mi ha procurato dalla banca ( la Cassa di Risparmio di Verona Vicenza e Belluno – ora Unicredito ) un salvadanaio o “musina”. La stessa però doveva essere restituita quando chiudevo il libretto. Cosa che non ho mai fatto….e la banca si è trattenuta la cauzione.

Macchina Contasoldi
Io infilavo tutte le manciette, poi quando era abbastanza pesante, andavo con la mamma in banca, e c’era un signore ( il cassiere ) che aveva la chiave della mia cassettina ( io non l’avevo ).
L’ apriva e metteva tutte queste monetine su una macchina e girava una monevella. Io era ancora piccolo, e più di tanto non capivo, ma vedevo le monetine che rumoreggiavano in questa strana macchina e uscivano (more…)
13 Gennaio 2010
Tags: cavi, elettrici, spellafili, vecchio

Vecchio Spellafili Elettrici
Predecessore dei vari spellafili elettrici attuali, tipo pinze o ad aria , questo articolo in ferro con base in legno della fine 800 si fa notare per la robustezza.
Veniva usato (come le versioni attuali ) per togliere la guaina protettiva dei cavi elettrici e permetterne il collegamento.
Si possono notare i diversi alloggiamenti per le (more…)
Tags: Diffusor, grammofono, Pathe

Grammofono Pathe Diffusor
Vedi Anche : “Storia del Grammofono e Fonografo”
Come già detto, agli inizi del 1900 lcune aziende iniziarono a costruire i primi mobili che contenevano il meccanismo perpetuo che precaricato con manovella manuale permetteva di far girare costantemente il disco, dando estro alla fantasia per la realizzazione di modelli variegati che dovevano entrare nelle case nobiliari. Il modello a ” Cassetta ” ( tipo portatile ), quello a tromba e il mobile grammofono hanno portato nelle case le più grandi opere della prima metà del ‘900.
Anni 1920-30
Grammofono con cassetta in legno, tromba in cartoncino a forma parabolica al centro della quale c’è la puntina in acciaio, che «legge» il classico disco.
Questo era in grado di riprodurre dischi Pathé da 29 e 35 cm. di diametro. Su questi tipi di grammofoni si ascoltavano i dischi ad incisione verticale. La Anglo Italian Commerce Compagny trasferì i tre cilindri di Caruso su questi dischi.
Vedi dettagli di regolazione e freno della carica a molla nella presentazione (more…)
12 Gennaio 2010
Tags: Edison, fonoautografo, fonografo, giradischi, grammofono, Johnson, juke-box, liner, Pathe

Victor Company...il bull-terrier e l'intuizione di Johnson
Marzo 1857, Leon Scott de Martinville brevetta il fonoautografo.
Era in grado di trascrivere graficamente le onde sonore su un mezzo visibile, ma non c’era modo di riprodurre il suono registrato. L’apparecchio era costituito da un corno che concentrava il suono su una membrana cui era fissata
una setola di maiale. Inizialmente il mezzo di scrittura era un vetro annerito col fumo, su cui la setola incideva il tracciato. Successivamente fu impiegato un foglio di carta annerito fissato su un cilindro, una soluzione simile a quella adottata successivamente da Edison. In un’altra soluzione era utilizzato un rotolo di carta. Nel 2008 i ricercatori del Lawrence Berkeley National Laboratory sono riusciti a ri-convertire in suoni alcune di queste ”registrazioni”, usando dei computer in grado di convertire le onde sonore impresse nella carta in suoni veri e propri.
Thomas Alva Edison annuncia l’invenzione del fonografo il 21 novembre 1877 e ne diede una dimostrazione pratica il 29 novembre . Il brevetto venne depositato il 19 febbraio 1878 (US Pat. No. 200521)
Nel 1887 Berliner ottiene il brevetto per il Grammophone: tra le novità c’è la punta di irido per eliminare l’attrito, mentre la tromba, sostenuta da un braccio, è collegata al diaframma da un tubo flessibile. Ma soprattutto ci sono i dischi piatti che, assicura Berliner, si possono riprodurre a piacimento tramite un processo chimico di incisione. In realtà un vero sistema di duplicazione arriva soltanto nel 1893, quando Berliner adotta la gommalacca per
stampare i dischi da una matrice metallica.Berliner e il meccanico Eldridge Johnson continuano a migliorare macchina e sistema di duplicazione dei dischi.
Nel 1897 presentano l’ “Improved Grammophone” (grammofono migliorato) che utilizza dischi a una sola facciata (la registrazione sui due lati sarà realizzata dalla tedesca (more…)
Tags: bilancia, evaporazione, liquidi, O.c.r.a.s., solidi, Zambelli
Ecco un altro ferro vecchio interessante…
Brevetto Ingegnere Gino Sulliotti di Torino – Consigliere e Socio della Società degli Ingegneri e Degli Architetti in Torino Anno 1917 .

Bilancia Pesa Solidi nei Liquidi
Prodotta dalla Ditta A.C.Zambelli S.A. Torino, azienda nata nel 1879 , una delle prime industrie italiane ad occuparsi della costruzione di “Apparecchiature Scientifiche”, distribuendo i propri prodotti su tutto il territorio nazionale, diventando una delle imprese più importanti del settore.
Nel 1954 si costituiva, sguendo le orme della precedente, l’Officina Costruzione Riparazioni aparecchiature Scientifiche, dando vita all’attuale Ocras Zambelli.
Copia di detto modello trovasi al Museo dell’Istituto Tecnico Alessandro Rossi di Vicenza.
La pesatura avveniva dopo aver fatto evaporare il liquido tramite la resistenza all’interno (more…)
11 Gennaio 2010
Tags: Auso, centralino, Siemens, telefonico, vecchio

Centralino Telefonico Siemens Auso
Centralino Telefonico Siemens Auso
Il centralino telefonico nasce dall’esigenza di far comunicare tra loro persone e/o ambienti di una stessa struttura.
Le comunicazioni possono essere effettuate tra loro nella struttura stessa o con la rete pubblica.
Il cablaggio di una rete telefonica tradizionale, ossia la realizzazione pratica della rete, si effettua usando un doppino telefonico ( doppino in quanto i fili sono due ) che collega ogni singolo apparecchio al
centralino stesso e per questo motivo viene definito “a stella”.
Il centralino della foto della “Siemens Auso”, soddisfava le necessità di 30 utenti di una rete privata con possibilità degli stessi di collegarsi per comunicare con l’esterno tramite l’utilizzo di tre linee di rete pubblica che il centralino era predisposto a supportare.
In base alle cadenze dello squillo del telefono, l’ulizzatore individuava se la chiamata era interna o esterna alla struttra (squilli brevi – Interne , squilli lunghi – Esterne ) .
Sollevando la cornetta, in base alla cadenza differenziata dei toni che il centralino emette, l’utente era invitato a selezionare il numero per la comunizazione o interna o esterna.
Con altro tono la centrale emette il segnale di linea occupata.

Centralino Telefonico Siemens Auso
Tags: anodo, catodo, lampada, lastre, raggi x, tubo radiogeno

Tubo "Radiogeno" o "Raggi X"
Ecco un articolo “strano”….interessante.
Può sembrare una ampolla, un contenitore usato in qualche laboratorio chimico…per chissà quale trasformazione chimica.
In realtà si tratta di un “tubo radiogeno” o “tubo a raggi X” o Lampada per macchina a Raggi X .
Trattasi di una tipologia di valvola termoionica destinata alla produzione di raggi X.
La scoperta dei raggi X avvenne nel 1895 ad opera del fisico tedesco Wilhelm Conrad Roentgen.
I raggi scoperti da Roentgen presentavano le seguenti caratteristiche:
– erano in grado di attraversare i corpi opachi alla luce
– potevano determinare la comparsa di una debole luce blu-verde (“fluorescenza”) in alcuni minerali
– potevano impressionare le lastre fotografiche
Combinando la capacità di attraversare i corpi opachi alla luce e quella di impressionare le lastre fotografiche, Roentgen ebbe la geniale intuizione di provare a vedere che cosa succedeva, se tra la sorgente dei raggi X e una lastra fotografica, si interponeva un oggetto.
La valvola termoionica (o tubo a vuoto) è stato il primo componente elettronico attivo realizzato dall’uomo. Per attivo,si intende un componente che, grazie ad una fonte esterna di energia, è in grado di innalzare la potenza di un segnale posto al suo ingresso.
Il suo funzionamento di massima è semplice; la corrente passa fra due elettrodi: l’anodo ed il catodo, a seconda della tensione a cui sono posti e a seconda della tensione (more…)
9 Gennaio 2010
Tags: batteriostatico, cesellatura, chiodatura, duttile, lavorazione, martellatura, Rame, resistente, sbalzo, stagnatura

Vecchi Contenitori in Rame
Con ogni probabilità il rame è il metallo che l’umanità usa da più tempo: sono stati ritrovati oggetti in rame datati 8700 a.C.Il rame è un metallo rosato o rossastro, di conducibilità elettrica e termica elevatissime, superate solo da quelle dell’argento. E’ molto resistente alla corrosione e non è magnetico. È facilmente lavorabile, estremamente duttile e malleabile; può essere facilmente riciclato e i suoi rottami hanno un alto valore di recupero. Può essere combinato con altri metalli e formare numerose leghe metalliche ( più di 400) tra cui le più comuni il bronzo e l’ottone.
Inoltre il rame è batteriostatico, cioè combatte la proliferazione dei batteri sulla sua superficie.
Per tutti i motivi di cui sopra, il rame è sempre stato uno dei materiali più usati dai nostri avi.
Per la lavorazione distinguiamo le seguenti fasi :
La martellatura
L’ultima lavorazione da effettuarsi con il martello ha soprattutto, anche se non soltanto, fini estetici. Questa martellatura può essere effettuata a colpi molto vicini l’uno all’altro, in pratica senza alcuna soluzione di continuità; in tal modo la superficie non presenta alcun rilievo, e di conseguenza questo tipo di lavorazione è detta liscia. La battitura incrudisce, cioè indurisce, ulteriormente il metallo; essa è sempre fatta sul fondo del recipiente, talora è anche ripetuta sui fianchi. Questi tuttavia possono essere lavorati a colpi, cioè con martellature distribuite in modo regolare, distanziate tra loro, a costruire (more…)
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